Diario 2007 |
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M.
DUBASSO e M. ARMETTA da Madonna del Lago
15
febbraio 2007 - Bruno, Paolo, Stefano, Renato, Mino, Giorgio,
Giovanni, Tonino, Gianni e Franca
Tempo
discreto in miglioramento. Pioggia nella notte. Ma il protagonista
della giornata è stato il vento da Nord Est che si era
preannunciato già alla partenza ma che in quota ha creato
problemi.
Siamo
partiti da MADONNA DEL LAGO alle 8,45 e abbiamo seguito il triangolo
rosso che risale il canalone del RIO CROCO. Alle 10,15 siamo arrivati
alla CROCE del DUBASSO dove il vento ci ha accolto con la sua
potenza. Appena il tempo di scattare una foto e via verso la seconda
vetta. E qui, poco oltre la CROCE, Franca è caduta, spinta
da una raffica. Abbiamo proseguito lungo l'ALTA VIA sino al pianoro
di CA' DE CIAN e con un'ultima salita fortemente contrastata dal
vento siamo arrivati alla CROCE dell'ARMETTA (ore 12) dove ci
siamo coricati a terra per non cadere. Franca, la più "leggera"
del gruppo, ha dovuto farsi aiutare per raggiungere la vetta. Subito è iniziata la discesa e solo alla
CA' DE CIAN abbiamo finalmente potuto fermarci per il pranzo,
con un tiepido sole e al riparo dalla tramontana. Alle 13,30 abbiamo
ripreso il cammino, con una tranquilla discesa lungo il quadrato
rosso che porta direttamente a MADONNA DEL LAGO, dove siamo arrivati
alle 15,15. Sulla dorsale DUBASSO-ALTA VIA abbiamo notato due
altissime antenne meteo sostenuto da cavi di acciaio. Che servano
per installare delle pale eoliche?
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La
croce dell'Armetta e, sullo sfondo, il Pizzo d'Ormea |
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Foto
di gruppo (qualcuno è già ripartito) sotto la vetta
del Dubasso |
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Il
Pizzo d'Ormea appena imbiancato. Quest'anno la neve si è
fatta desiderare ... |
Stefano,
a gambe larghe per non farsi travolgere dal vento, fotografa il
gruppetto |
In
discesa rivediamo la costa e il mare azzurro |
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M.
PENNA da Amborzasco
29
marzo 2007 - Bruno, Renato, Mino, Paolo, Gianni, Franca
Cercavamo
la neve e siamo stati accontentati: tanta neve sopra i 1100-1200
di quota. Neve pesante e voluminosa che ha reso le ciaspole utilissime.
Siamo
partiti da Amborzasco alle 8,40 con la visione dell'AIONA e del
PENNA immacolati e abbiamo seguito il rombo giallo che porta all'AIONA
fino al PASSO DELLA SPINGARDA (11,10). Qui abbiamo deviato per
il CANTAMORO e siamo scesi al PASSO DELL'INCISA (12,10). Con un'ultima
faticosa salita, tutta su neve ottima, siamo arrivati in vetta
al PENNA alle 13 e ci siamo fermati, sulle rocce esposte a mezzogiorno
e riscaldati dal sole tiepido, fino alle 14,15. Nell'immagine
in basso a destra la cappelletta, ripresa lateralmente, interamente
rifasciata dalla galaverna. Una veloce discesa al PASSO DELL'INCISA
e una piacevole scarpinata sulla pista da fondo ci hanno portati
alla CASERMA FORESTALE dove abbiamo ammirato il panorama del Penna
imbiancato. Dopo una sosta abbiamo proseguito la discesa verso
la borgata di Casoni, con le ciaspole ai piedi fino al guado poco
sopra il paese. Una gran bella gita con tempo ottimo. |
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Siamo
appena partiti da Amborzasco e le ciaspole sono appese agli zaini.
Non mancherà molto che le indosseremo. |
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Eccoci
salire con le ciaspole ai piedi. Le terremo per tutta la gita. |
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La
Cappelletta rivestita di un candido tessuto di damasco ... |
All'interno
della cappelleta del Penna c'è un piccolo presepe bianco
di neve ... vera |
Il
Penna e il Pennino incorniciati dalla foresta di abeti, ripresi
dalla Caserma Forestale. |
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M.
RAGOLA dal passo dello Zovallo
5
aprile 2007 - Dino, Franco P., Franca P., Mino, Renato,
Giorgio, Angelo, Paolo, Bruno, Gianni, Franca
Il
tempo è stato buono, con qualche nuvola ma tanto sole.
La neve che al mattino era dura e ghiacciata al pomeriggio è
diventata molle e comunque ci ha permesso di indossare le ciaspole
dalla partenza all'arrivo.
Partiti
alle 9,05 abbiamo iniziato il percorso che senza grossi dislivelli
contorna dal basso l'imponente e articolata sagoma del RAGOLA.
Arrivati al PRATO GRANDE abbiamo fatto una breve sosta per la
focaccia prima di riprendere la salita finale sulle pendici NORD
OVEST del monte e alle 12,10 siamo arrivati in vetta. Qui la neve
ha lasciato spazio alle rocce mentre è rimasta abbondante
lungo la ripida parete NORD. La sosta per il pranzo è stata
disturbata da un vento freddo e fastidioso che non ci ha fatto
godere del tutto la pausa e alle 13,15 abbiamo iniziato la discesa.
Il percorso, sulle stesse tracce dell'andata, ci ha riportato
al PRATO GRANDE e al RIFUGIO RAGOLA (14,15) e finalmente al PASSO
DELLO ZOVALLO (ore 16). |
Stiamo
salendo, contornando le pendici del Ragola, su neve abbondante |
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Affrontiamo
l'ultima salita prima della vetta |
L'immagine
è stata scattata dalla vetta |
Siamo
sulla via del ritorno e la neve si è fatta molle. |
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M.
FOSCO, M. ORSARO, M.BRAIOLA, M. MARMAGNA dal passo del Cirone
19
aprile 2007 - Bruno, Dino, Renato, Franco & Franca,
Paolo, Mino, Giorgio, Chiara, Gianni, Franca
Tempo
buono, cielo sereno ma non limpido, foschia in lontananza, temperatura
mite. Ancora tanta neve nei canaloni. Le Apuane, versante nord,
sono coperte di neve.
Siamo
partiti alle 8,30 e abbiamo imboccato il sentiero 00 che dopo
la chiesetta posta appena sopra il valico si inoltra per ampi
prati prima di infilarsi nei boschi di faggio. Aggirato il M.
TAVOLA è iniziato il ripido pendio, sempre nel bosco, che
ci ha portati in vetta al M. FOSCO (h. 10). Bellissimo il panorama
sull'intera dorsale che dall'ORSARO si articola sino al PASSO
DEL LAGASTRELLO. In basso si vede la località di LAGDEI
e più in là il LAGO SANTO PARMENSE. Lasciamo il
M.FOSCO e superati alcuni nevai alle ore 11 siamo in vetta all'ORSARO.
Scendiamo lungo la ripida cresta SUD OVEST, alcuni lungo le roccette
della cresta, altri attraversando il ripido nevaio sul versante
OVEST, e alle 11,30 siamo sul M. BRAIOLA. Seguiamo la panoramica
cresta che ci ha portati alle pendici del MARMAGNA e raggiungiamo
la grande croce e la piccola Madonnina della vetta verso le 12.
La sosta, sino alle 12,45, ci ha permesso di fotografare i crochi,
bellissimi, e di ammirare il panorama della dorsale dell'Appennino
Tosco Emiliano. Scesi lungo il crinale in direzione del M. AQUILA
ci siamo ritrovati sul sentiero che ci ha condotti al LAGO SANTO
PARMENSE dove siamo arrivati alle 13,30. Una foto al "nido
d'uccello" scolpito su di uno scoglio e una breve sosta al
RIFUGIO MARIOTTI prima di riprendere il cammino lungo il sentiero
23. Notevoli sono state le perplessità a seguire questo
sentiero che prima scende e poi si fa pianeggiante e molto bello
ma che non si sapeva se portasse verso il PASSO DEL CIRONE. Finalmente
un cartello indicatore dissipava ogni dubbio. In ultimo una faticosa
ricerca del sentiero 00 che abbiamo raggiunto svoltando a sinistra
nei pressi del M. CORNO. Alle 16,30 abbiamo raggiunto la Chiesetta
presso il PASSO DEl CIRONE e alle 16,45 abbiamo concluso questa
lunga e bella traversata. |
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Sul
Braiola e poi sul Marmagna troviamo i crochi fioriti |
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La
Madonnina posta sul piedistallo dove si trova la grande croce in
vetta al Marmagna. Sullo sfondo la dorsale dell'Appennino Tosco
Emiliano |
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Ancora
crochi fioriti in questa immagine dove i monti ancora innevati
dell'Appennino Tosco Emialiano fanno da sfondo |
Sul
lago Santo Modenese c'è uno scoglio con un "nido"
scolpito. Da altre scritte a sfondo religioso si può immaginare
che il nido con le uova possa rappresentare la Pasqua. |
Il
rifugio Mariotti sul lago Santo Modenese. Alcune nuvole non hanno
permesso al sole di illuminare questo bellissomo specchio d'acqua. |
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M.
GALERO da Vignolo
17
maggio 2007 - Gianni, Franca, Giorgio, Paolo, Dino, Franca
& Franco, Bruno, Mino, Renato, Cesare, Chiara
Tempo
discreto e non troppo soleggiato.Temperatura ideale per camminare.
Alle
8 e 20 siamo partiti da Vignolo e con una bella salita nel bosco
abbiamo raggiunto l'ultima casa con le pecore. Qui il sentiero
si perde ma andando su per i prati abbiamo raggiunto senza difficoltà
il PASSO DEL PRIONE verso le 10,30. Dopo aver ammirato il panorama
del Pizzo d'Ormea e dell'Antoroto e la bellissima fioritura di
botton d'oro e di narcisi abbiamo iniziato la lunga traversata
della cresta nord ovest del GALERO. La cresta è molto articolata
ed ogni volta che si giunge in cima sembra di essere arrivati
mentre la vetta è ancora lontana. Erano le 12 quando abbiamo
raggiunto la croce. Intanto la nebbia era salita e anche se non
ha toccato la cima ha cancellato il panorama. Alle 13 siamo ripartiti
seguendo il triangolo rosso che porta a Nasino lungo la dorsale
sud est. Con una veloce discesa sui prati siamo arrivati al PASSO
DELLE CARANCHE dove abbiamo svoltato a destra e iniziato l'interminabile
sentiero nel bosco che porta a fondo valle. Superato un ruscello
siamo leggermente risaliti, sempre a destra, fino ad incontrare
l'abitato di Vignoletto alle 16 e 30. |
Bellissima
fioritura al Passo del Prione. Sullo sfondo il Pizzo d'Ormea |
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Dal
Passo del Prione: il Pizzo d'Ormea a sinistra e l'Antoroto a destra |
Risaliamo
i prati scoscesi che, tra le rocce, ci portano in vetta al Galero |
La
nebbia sta salendo e cancella il panorama |
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M.
AIONA dal Lago delle Lame
5
luglio 2007 - Gianni, Franca, Paolo, Mino
Siamo
partiti dal LAGO DELLE LAME alle 8,30 con un tempo splendido,
cielo terso e aria frizzante: a REZZOAGLIO il termometro segnava
7°. Abbiamo preso la sterrata che conduce alla CAPPELLA DELLE
LAME ed al relativo rifugio, regolarmente chiuso. Entrambe le
costruzioni sono poste al PASSO DELLE LAME, immerse all'ombra
del bosco. A questo punto, anzichè proseguire lungo la
strada che porta, dopo un lungo percorso, a PRATO MOLLO, siamo
tornati indietro seguendo i segni dell'ALTA VIA. Superati i LAGHI
AGORAIE siamo arrivati a PASSO PRE' DE LAME e velocemente siamo
sbucati sulla prateria sommitale. Alle 11,30 eravamo alla CROCE
DI VETTA dell'AIONA. La visibilità era ottima: a sud si
vedevano la CAPRAIA, la GORGONA ed anche la CORSICA, a sud est
le APUANE con il PISANINO e la TAMBURA. E poi i monti dell'APPENNINO
TOSCO EMILIANO: ORSARO, MARMAGNA, ALPE DI SUCCISO, NUDA. Eano
ben visibili anche le MARITTIME e il MONVISO. Un vento leggero
ma freddo ci ha costretti a ripararci sotto le roccette dove un
tiepido sole (è luglio!) ci ha riscaldato. Tra l'erba alcune
piante di Giglio Martagone hanno attirato il mio obiettivo. Alle
12,45 abbiamo abbandonato velocemente il riparo perchè
il sole era sparito e faceva freddo e siamo scesi al PASSO DELLA
SPINGARDA (ore 13,15) per poi seguire il rombo giallo che porta
ad AMBORZASCO. Poco sopra la località RE DI COPPE abbiamo
deviato verso sinistra per giungere al PASSO DEL CIRIGHETTO e
proseguire poi lungo un bel sentiero quasi sempre in piane che
lambisce tutta la base della parete nord dell'AIONA, superando
anche un paio di canalini di sassi e sfasciumi. Questo sentiero
si congiunge con quello che scende da PRE DE LAME e che porta
al LAGO DELLE LAME, che abbiamo raggiunto alle 15,15. Abbiamo
così compiuto un anello completo sopra ed attorno all'AIONA
in ambiente vario tra boschi, rocce e praterie. |
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Il
rifugio Monte degli Abeti a Passo delle Lame |
La
vetta dell'Aiona è un pianoro costellato di rocce, senza
punti di riferimento oltre la piccola croce e il grande ometto
di sassi. |
Le
Alpi Apuane fotografate dalla vetta dell'Aiona |
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Le
Alpi Apuane fotografate dalla vetta dell'Aiona |
Un'ape
si avvcina ai fiori del giglio martagone nato appena sotto la
vetta dell'Aiona. |
I
cartelli segnalatori piazzati al Passo della Spingarda. |
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Traversata
CAMOGLI, S.ROCCO, PASSO DEL BACIO, S.FRUTTUOSO, QUOTA 0, OLMI,
MOLINI NOZAREGO, S.MARGHERITA LIGURE
13
settembre 2007 - Paolo, Dino, Maurizio, Stefania, Cesare,
Renato, Gianni, Franca
E'
stata un'escursione un pò diversa dalle altre quella
che abbiamo scelto per questi ultimi spiccioli d'estate : una
traversata a picco sul mare sui sentieri aspri e scoscesi del
promontorio di PORTOFINO.
Siamo partiti da CAMOGLI alle 8 e velocemente siamo saliti a
S. ROCCO dove abbiamo acquistato la squisita focaccia del posto.
Poi ci siamo incamminati sul sentiero contrassegnato da due
pallini rossi che un cartello indica per ESCURSIONISTI ESPERTI.
L'avviso è importante perchè il percorso si snoda
su terreno difficile e tormentato, sopra dirupi e strapiombi
che si infilano nel mare dai colori intensi. Alcune catene permettono
comunque l'attraversamento in sicurezza. Alle 10 e 30 siamo
arrivati al PASSO DEL BACIO e dopo una breve sosta per mangiare
la focaccia siamo ripartiti per S. FRUTTUOSO. Alle 11 e 30 abbiamo
abbandonato gli abiti da escursionista per trasformarci in bagnanti
e nuotare nelle acque cristalline della caletta a ponente della
baia con l'ABBAZIA. Alle 12,30 eravamo di nuovo in cammino sul
sentiero che sale al PASSO DI QUOTA ZERO. Qui abbiamo fatto
la sosta pranzo tra un via vai di turisti incantati dalla bellezza
del paesaggio.
Alle
14,15 la nostra camminata riprende sul sentiero a mezza costa
che porta alla località OLMI. E' stato un pò difficile
trovare il sentiero giusto senza scendere a PORTOFINO nè
salire alla RUTA. Con un pò di fatica, dopo aver attraversato
il VALLONE DEI MULINI e dopo un continuo saliscendi, siamo arrivati
a NOZAREGO. Breve sosta e poi giù fino a S. MARGHERITA
dove siamo arrivati alle 17.
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L'acqua
del mare brilla in questo controluce scattato nella traversata
da S. Rocco a S. Fruttuoso di Camogli |
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Stiamo per
arrivare nella baia di S. Fruttuoso |
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Un
diversivo davvero inconsueto: un bel bagno nelle acque limpide
di S. Fruttuoso |
Camminiamo
sempre a picco sul mare. Abbiamo lasciato il passo di Base 0 e
ci dirigiamo verso la località Olmi. |
Ormai
la nostra traversata sta per terminare. Ancora un'immagine del
mare azzurro e della fioritura di minuscole bacche rosse. |
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