Diario 2004 |
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ALPE
DI SUCCISO e M. CASAROLA dal passo del Cerreto
20
maggio 2004 - Dino, Paolo e Carlo, Renato, Mino, Giorgio,
Franco e Bruna, Bruno Gelli, Gianni e Franca
Cielo
sereno e sottile aria di tramontana. Molta neve nei canaloni e
sulle calotte sommitali.
Abbiamo
lasciato il Passo del Cerreto alle 8,30 e con una veloce salita
nel bosco abbiamo raggiunto il PASSO di OSPEDALACCIO dove è
rimasto il cippo di confine dell'allora Impero Francese (anno
1809). La salita si è poi fatta più ripida e ci
ha portato al bellissimo circolo morenico delle sorgenti del SECCHIA.
Tanto verde, acqua cristallina e ripidi pendii rocciosi tutto
intorno. Qui abbiamo seguito il sentiero che porta al PASSO di
PIETRATAGLIATA, superando qualche piccola difficoltà data
la presenza di neve lungo il percorso. Dal Passo abbiamo potuto
osservare il versante Nord, verso i GHIACCIONI, completamente
coperto di neve. Lasciata a sinistra la via attrezzata che porta
al M.ALTO abbiamo proseguito lungo la cresta dell'ALPE DI SUCCISO
e alle 11,15 siamo arrivati in vetta dove ci siamo goduti una
lunga e piacevole sosta. Bellissimo panorama dall'Orsaro al Ventasso
e poi del Cusna, Prado, Cavallo Bianco, Nuda. Più lontano
le Apuane con tanta neve. Alle 12,45 siamo ripartiti e con una
traversata in cresta abbiamo raggiunto il M. CASAROLA. La discesa
è stata in gran parte lungo i nevai, bellissimi, fin sopra
le sorgenti del SECCHIA dove, nella nuova sosta per goderci questo
fantastico angolo dell'Appennino, abbiamo fotografato dei fiori
... sott'acqua. Per ammirarli basta cliccare sull'immagine. Alle
16, dopo l'ultima camminata della giornata, siamo arrivati alle
auto. |
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Anfiteatro
glaciale che sovrasta le sorgenti del Secchia |
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Suggestivo
spettacolo dei fiori sommersi dall'acqua alle sorgenti del Secchia |
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M.
FOSCO - M. ORSARO - M. RABIOLA - M. MARMAGNA
27
maggio 2004 - Dino, Paolo F., Bruno C., Terenzoni,
Renato, Giorgio, Gianni e Franca
Aria
fresca e sole caldo. Cielo limpido ma foschia in lontananza, sia
verso le Alpi che verso il mare.
Siamo
partiti alle 8,30 dal PASSO DEL CIRONE, sopra Pontremoli, valico
molto aperto e in questa stagione verdissimo. Grosse lingue di
neve sulle montagne.
Abbiamo
preso il sentiero 00 che conduce, lungo il crinale, al PASSO del
LAGASTRELLO. Superati alcuni pianori con bei prati e boschetti
abbiamo raggiunto il bivio per il M. TAVOLA e qui, con una salita
più ripida, siamo arrivati sul M. FOSCO. Proseguendo sullo
spartiacque fra le valli del MAGRA (Toscana) e dell'ENZA (Emilia)
alle 11 abbiamo toccato la vetta del M. ORSARO. Poco sotto le
vette di questo panoramico spartiacque sorgono caratteristici
piccoli circoli glaciali, ora coperti di neve. Dopo una discesa
lungo una vertiginosa cresta siamo risaliti al MARMAGNA (ore 12)
Qui c'è una possente croce e un bellissimo panorama verso
i monti dell'Aveto e verso il Ventasso, il Cusna, l'Alpe di Succiso,
la Nuda e poi tutta la catena dal Sillara al Bocco-Lagastrello.
Splendida la vista su Pontremoli, Le Apuane, la Gorgona e Palmaria.
Uno spettacolo! Alle 13, dopo una piacevole sosta, siamo scesi
nella Sella tra il Marmagna e l'Aquila e con una veloce discesa
nel bosco ancora innevato fino al LAGO SANTO PARMENSE (ore 14).
Sosta al Rifugio MARIOTTI e stupenda vista sul lago appena increspato
dalla brezza. Alle 15 abbiamo lasciato questo paradiso per seguire
il sentiero 727 che prima scende e poi, dopo tortuosi giri, sale
ripido e quasi torna indietro per congiungersi con il sentiero
725 che è diretto verso il PASSO DEL CIRONE. Lunga e faticosa
camminata in continui saliscendi fino a che abbiamo ritrovato,
nei pressi del M. TAVOLA, il sentiero del mattino. Prati e boschetti
ci hanno riportato alle auto. |
Dal
Passo del Cirone verso il Monte Orsaro e Marmagna. Vista verso
la catena dell'Appennino Tosco-Emiliano |
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Lago
Santo Parmense |
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MARGUAREIS
da Carnino
30
giugno 2004 - Dino, Gianni, Franca, Renato, Mino, Giorgio
Tempo
incerto, un pò di sole e nuvole. In vetta nebbia, panorama
addio!
Siamo
partiti alle 8 e 10 da CARNINO e superato il tratto nel bosco
e il bivio per il PASSO DELLE MASTRELLE ci siamo arrampicati su
per il PASSO DELLE CHIUSETTE. Suggestivi i salti di roccia levigata
e striata che incombono sul sentiero. Sopra, l'ampia radura con
il vecchio rifugio al GIAS e la sorgente. Attraversati i prati
con ricca e grassa vegetazione siamo arrivati al RIF. BARBERA
(h. 10). Il vecchio capannone giallo sta per essere sostituito
da un nuovo edificio rifasciato con pietre a vista. Vedremo. Qui
non siamo riusciti ad individuare la traccia del sentiero subito
alle spalle del rifugio per cui ci siamo cimentati in un laborioso
"traverso" sulle doline e inghiottitoi che dominano
questo versante della montagna. Poco sopra il sentiero è
più evidente e sale deciso verso il colletto che collega
il COLLE DEI SIGNORI a quello del PAS. Ha inizio ora la ripida
ascesa per la cresta SUD OVEST che conduce dapprima sull'anticima
e poi in vetta dove siamo arrivati alle 12 e 10. I nostri amici
ci hanno preceduto di quasi 30 minuti! Dopo la tradizionale foto
di gruppo con la croce ci siamo fermati per il pranzo. Peccato
per la nebbia che cancellava il panorama e solo a tratti diradava
un pò. Partiti alle 13 abbiamo seguito lo stesso itinerario
della salita anche perchè grossi e neri nuvoloni incombevano
sulle cime. Una tranquilla discesa che ci ha permesso di fissare
meglio nella memoria il paesaggio selvaggio di rocce, ora lisce
ora rugose, inghiottitoi, radure piccole o vaste e pianeggianti.
Dopo l'inevitabile sosta alla sorgente siamo scesi velocemente
fino a CARNINO (ore 16 e 15). Una bella gita, peccato per il tempo
incerto. |
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Verso
il Marguareis il 30 giugno 2004 |
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MONGIOIE
da Viozene
15
luglio 2004 - Dino, Gianni, Franca, Renato, Mino, Giorgio
Giornata
splendida! Ci siano messi in cammino da VIOZENE alle 7 e 45. Abbiamo
subito notato una stupenda casa-castello tutta in pietra, davvero
unica per la ricercatezza dei particolari: affreschi, camini,
gronde, porticati ecc. Tranquilla salita al RIFUGIO MONGIOIE nell'ombra
del bosco, anche qui sempre più folto. Dopo è iniziata
la sempre faticosa erta delle SCAGLIE. Faticosa anche la semplice
scelta dell'itinerario, visto che il sentiero sparisce in continuazione
e il pendio sempre più ripido non da tregua. Giunti finalmente
alla GOLA abbiano proseguito verso la cresta SUD OVEST ed alle
ore 11 e 15 siamo finalmente giunti alla croce della vetta. Notevole,
come sempre quando c'è sereno senza nebbia, il panorama:
PIZZO ORMEA, ANTOROTO, GALERO, CARMO, CONNOIA, ROTONDO, MONDOLE',
CARS, SALINE, BALAUR, MARGUAREIS, BERTRAND, MISSUN, SACCARELLO,
FRONTE' e poi BEGO, CLAPIER, GELAS, ARGENTERA e poi via via tutte
le cime fino al MONVISO. Dopo la foto di rito abbiamo proseguito
lungo la cresta verso NORD. Dove questa finisce c'è adesso
un'imponente statua della Madonna in bronzo che guarda la pianura.
Alle 12 e 15 discesa verso il BOCCHIN DELL'ASEO. Poco sopra, vicino
ai nevai ancora consistenti, ci siamo fermati per il pranzo (ore
13). Alle 13 e 45 via verso VIOZENE. Abbiamo potuto notare ancora
una volta le imponenti bastionate che sovrastano il vallone. Massi
erratici e sfasciumi ovunque in uno straordinario disordine. Fotografata
una marmotta su un caratteristico sasso. Dopo una sosta fuori
dal RIFUGIO MONGIOIE, veramente bello ed accogliente, siamo scesi
a Viozene dove siamo arrivati alle 16 e 15. Una bella gita, come
sempre quando ha per meta il MONGIOIE. Giornata di sole, temperatura
mite e fresca, ideale per camminare in montagna. |
Panorama
dal Mongioie il 15 luglio 2004 |
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Una
marmotta scendendo dal Mongioie (15 luglio 2004) |
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PIZZO
D'ORMEA da Chionea
30
settembre 2004 - Dino, Paolo, Renato, Mino, Giorgio, Gianni
e Franca
Tempo
discreto, a Genova piuttosto brutto mentre ad Ormea migliore.
In quota cielo sereno e tanto sole. Nel pomeriggio folate di nebbia
rada e sfilacciata. Nel complesso una bella giornata.
Siamo
partiti da CHIONEA alle 8. Abbiamo attaccato la lunga dorsale
del PIZZO con buona lena, Mino come al solito in testa. Franca
dopo l'incidente in bici era ancora in rodaggio ma se l'è
cavata bene lo stesso. Solo alcune brevi soste hanno interrotto
la nostra marcia che piuttosto velocemente ci ha condotti sotto
il "CONO" sommitale. Da qui breve "arrampicata"
fino alla vetta dove i nostri amici che ci avevano preceduto ci
stavano aspettando (ore 11 e 20). Tanto sole e niente vento. Bellissimo
come sempre il panorama. Però il mare e l'APPENNINO erano
coperti di candide nubi che formavano un immenso tappeto. Buona
invece la vista delle ALPI, dal SACCARELLO BERTRAND MONGIOIE all'ARGENTERA
e così via fino al CERVINO ROSA. A NORD cielo splendido,
a SUD coperto. Alle 12 e 30, dopo il pranzo e le foto di rito,
via a scendere ad OVEST e poi alla COLLA DEL PIZZO. Da qui verso
EST per il lago del PIZZO, che però non abbiamo raggiunto
per via della nebbia. Così abbiamo seguito un tortuoso
percorso che ci ha fatto faticare non poco per ritrovare il sentiero
della GTA che ci ha riportato sulla dorsale di salita. Sparita
la nebbia abbiamo constatato che eravamo passati appena sopra
il LAGO senza accorgercene!. Bellissimo comunque il vallone del
LAGO (senza nebbia) circondato da ripide pareti rocciose. Dopo
abbiamo ripreso la lunga e faticosa discesa che si è conclusa
alle 16. A CHIONEA abbiamo notato due bei pavoni. Questa gita
rimane sempre molto bella e di grande soddisfazione. |
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Un
mare di nuvole sotto la vetta del Pizzo d'Ormea (30 settembre
2004) |
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Uno
squarcio tra le nebbie scopre all'improvviso iI lago del Pizzo
(30 settembre 2004) |
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LEVANTO
- PASSO DELLA GRITTA - SANTUARIO DI SOVIORE - PASSO DELLA CIGOLETTA
- MANAROLA
22
DICEMBRE 2004 - Gianni, Franca, Dino, Paolo, Carlo, Renato,
Franco, Giorgio
Dopo
la rinuncia di giovedì scorso al pranzo di Natale a causa
della pioggia questa volta abbiamo anticipato la gita a mercoledì
e ci è andata bene. Tempo splendido, aria frizzante e fredda
ma tanto sole per l'intera giornata.
Siamo
partiti da LEVANTO alle 9. Veloce salita sullo stupendo promontorio
di PUNTA MESCO con panorama su tutto il golfo ligure. MARITTIME
in bella vista. Niente isole invece perchè all'orizzonte
c'era un pò di foschia. Verso le 11 abbiamo raggiunto il
PASSO DELLA GRITTA da dove con un ultimo scatto abbiamo percorso
il tratto asfaltato fino al SANTUARIO di SOVIORE (12 e 05). Molto
bello il complesso completamente restaurato. Bellissima la Chiesa
riedificata sui resti di quella antichissima andata distrutta.
Sosta per il pranzo al tiepido sole di mezzogiorno. Renato ha
offerto il panettone e Carlo lo spumante. Simpatico brindisi natalizio
e alle 12 e 50 di nuovo in cammino. Lungo percorso in mezzo ai
boschi con vista ora al mare, APUANE, ora a nord, APPENNINO TOSCO
EMILIANO, dal PASSO DEL CIRONE fino al CUSNA. Alle 15 e 20 abbiamo
raggiunto il PASSO DELLA CIGOLETTA che è il punto più
alto della gita. Poi discesa verso le CINQUE TERRE dominate dall'alto
del nostro sentiero che finalmente ci ha portato sulle fasce coltivate
a vite a strapiombo sul mare. Intanto l'orizzonte si era schiarito
ed abbiamo visto la GORGONA. Superata la caratteristica borgata
di VOLASTRA è iniziata la lunga scalinata che velocemente
ci ha portato a MANAROLA. Erano le 17, giusto in tempo per trovare
nella piazzetta della Chiesa la banda musicale e la TV (TG 1)
che iniziava a riprendere l'accensione del PRESEPE comandata a
distanza dall'autore presente lì sul sagrato. Magica la
visione del presepe con lo sfondo di un tramonto da sogno, tutto
rosso sul mare! Poi veloce corsa alla stazione rinunciando per
motivi di tempo all'intervista che volevano farci. Dal marciapiede
della stazione, ormai quasi al buio, abbiamo ancora visto il MONVISO
e la CAPRAIA. |
Al
passo della Gritta nella traversata da Levanto a Manarola il 22
dicembre 2004 |
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Il
presepe illuminato sulla collina di Manarola (22 dicembre 2004) |
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M.
ARGENTEA da Vara
30
dicembre 2004 - Gianni, Franca, Bruno, Tonino, Dino, Paolo
Giornata
splendida. Freddo e tanto sole. Neve asciutta e gelata. Siamo
partiti (Franca e Gianni) dalla Chiesa di Vara alle 9 e 15. Veloce
discesa alla BUCASTRELLA dove ci siamo messi le ciaspole. Ottima
riuscita di questo primo utilizzo in gita. Dopo averle sperimentate
sulla neve fresca con esito positivo abbiamo constatato che si
va bene anche sulla neve gelata, addirittura si può procedere
anche su ghiaccio. Siamo saliti di buona lena arrivando alla sorgente
dell'Acqua del Faiallo. Qui abbiamo telefonato a Dino che con
il resto del gruppo stava salendo all'ARGENTEA dal versante mare
e verso le 12 siamo arrivati al RIFUGIO sferzati da un violentissimo
vento di tramontana. Sotto le raffiche gelide abbiamo attraversato
la cresta sul terreno reso precario dalla neve e dal ghiaccio
e finalmente ci siamo incontrati con i nostri amici poco sotto
la vetta. Alle 12 e 30 eravamo tutti dalla Madonnina dell'ARGENTEA.
La sosta è stata breve per il vento che non dava tregua.
Altra traversata e salita al RIF. ARGENTEA (ORE 13). Sosta per
il pranzo e alle 13 e 35 via per la discesa. Rimesse le ciaspole
abbiamo percorso la via dell'andata compiendo un arco a destra
del rifugio e ricongiungendoci alla BUCASTRELA un pò prima
della sorgente. La visibilità era ottima con bella vista
sull'APPENNINO dall'ANTOLA al TOSCO EMILIANO e poi APUANE, ELBA,
GORGONA, CAPRAIA e forse CORSICA. Bene le ALPI dal VISO al CERVINO
ROSA. Al ritorno la neve era ancora buona e gli altri che non
avevano le ciaspole non sprofondavano più di tanto. Verso
le 16 siamo arrivati a VARA. Tutti in casa per uno spuntino con
formaggio, salame, vino, pandolce e spumante. |
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Panorama
sul mare dal rifugio Argentea (30 dicembre 2004) |
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Tra
i pini di Pian di Lerca dove è situato il rifugio Argentea
spuntano le Alpi |
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