Escursionismo in Liguria: le schede dei monti

HOMEPAGE ESCURSIONISMO IN LIGURIA

Saccarello m. 2200 - Frontè m. 2153

Sugli itinerari descritti l'autore ha cercato di essere preciso per quanto possibile. Tuttavia non si assume alcuna responsabilità e raccomanda la consultazione delle carte escursionistiche.
Per queste escursioni si consiglia la CARTA DEI SENTIERI E DEI RIFUGI N.8 - ALPI MARITTIME E LIGURI - ISTITUTO GEOGRAFICO CENTRALE

Gli itinerari e le cartine

MONESI (1376) - MONTE SACCARELLO (2200) – Invernale con le ciaspole

Tempo di salita: ore 3.15
Tempo totale: ore 6



L'itinerario proposto si presta moltissimo in inverno per un'escursione con le ciaspole.
Attenzione: con particolari condizioni di neve dura potrebbero rendersi necessari i ramponi.
Si parte dal piazzale sotto la stazione della seggiovia (1376) e si segue fedelmente la rotabile ex-militare Monesi–Colle di Tenda che sale dapprima a tornanti sotto la seggiovia e poi piega decisamente ad occidente verso il vallone del Rio Bavera. Dopo aver passato il confine tra le province di Imperia e di Cuneo (1650, cartello stradale), si incrocia lo skilift Plateau poco sopra la sua partenza e si attraversa il muro terminale della pista da sci. Poco dopo ci si immette su una seconda pista, meno ripida della precedente, e la si segue lasciando a destra la strada che sale al Passo Tanarello. Questa pista si ricongiunge con la precedente all’uscita dai larici, con la grande statua del Redentore ormai in bella vista. Con faticosa salita si raggiunge il Redentore (2164) ed in breve, per cresta, la vetta del Saccarello (2200).
Al ritorno si consiglia di fare un anello passando per il bel Rifugio Sanremo (2054). Per raggiungerlo si cammina sempre sul fianco nord del crinale appena sotto il filo di cresta, facendo ben attenzione alle cornici e soprattutto ai buchi nella neve che talvolta si vengono a creare in corrispondenza di rocce o di arbusti sepolti.
Dal rifugio si scende verso est lungo un evidente canalone (molto frequentato anche dagli sciatori fuoripista) che sbocca nel grande vallone dominato dal Frontè. Prima di raggiungere il fondo del vallone si piega a sinistra ed in breve si raggiunge a mezzacosta la Margheria Panizzi. Da qui, lungo le piste da sci, si torna infine al parcheggio della seggiovia.


MONESI (1376) - MONTE SACCARELLO (2200) - MONTE FRONTE' (2153)

Tempo di salita: ore 3 al Monte Saccarello + ore 1.15 al Monte Fronte'
Tempo totale: ore 6



Si parte dal piazzale sotto la stazione della seggiovia (1376) e si sale tagliando i tornanti della rotabile ex-militare Monesi–Colle di Tenda. A quota 1550 mt circa, nel punto in cui la strada piega decisamente verso occidente, la si abbandona (fino a qui si può salire anche in auto) per imboccare sulla sinistra una mulattiera sterrata che sale al ripiano pascolivo della Margheria Panizzi (1656). Da qui una traccia prosegue a mezzacosta passando per la Margheria di Tanarello Sottana (1736) e per quella Soprana (1816). Infine rimonta la testata del vallone sbucando sul crinale di spartiacque al Passo di Garlenda (2021). Qui si incontra il tracciato dell'Alta Via dei Monti Liguri (segnavia ) e lo si percorre in direzione ovest. Dopo essere transitati per il Rifugio Sanremo (2054) e sotto la grande statua del Redentore (2164), si sale in vetta al Monte Saccarello (2200).
Al ritorno, dopo essere tornati al Passo di Garlenda, si prosegue fino al Monte Frontè (2153). La cima puo' essere raggiunta direttamente per cresta, oppure aggirandola per il Passo Frontè (2090): in questo caso occorre seguire la mulattiera di mezzacosta fino al passo (Alta Via) e da qui in breve si sale in vetta.
Dal Passo di Garlenda la discesa su Monesi avviene lungo lo stesso sentiero percorso all'andata.


COLLE SAN BERNARDO DI MENDATICA (1262) - MONTE FRONTE' (2153)

Tempo di salita: ore 2.45
Tempo totale: ore 5


Dal Colle San Bernardo di Mendatica si imbocca il sentiero dell'Alta Via dei Monti Liguri (segnavia ) che si innalza a tornanti lungo la dorsale in direzione sud-ovest. Il tracciato si sposta successivamente nel versante settentrionale raggiungendo la Margheria Garlenda. Prima per prati e poi attraverso un fitto bosco, il sentiero riguadagna il crinale di spartiacque poco sotto la Cima Omo dell'Alpetta. Seguendo fedelmente la cresta si toccano in successione l'Omo dell'Alpetta (2034), la Cima Garlenda (2131) ed il Passo Frontè (2090). Dal passo si raggiunge in breve la Madonna in vetta al Monte Frontè (2153).


 
Le immagini
La meridiana in ardesia al Rifugio Sanremo, sul crinale tra il Saccarello e il Frontè - 17 giugno 2004
La statua della Madonna sul Frontè - 17 giugno 2004
Il cippo in vetta al Saccarello: sullo sfondo le Alpi Marittime - 3 aprile 2008
Scendendo lungo la pista da sci dello skilift Plateau - 3 aprile 2008
La pista della seggiovia - 4 aprile 2009
Incredibile quantità di neve al confine tra le province di Imperia e di Cuneo - 4 aprile 2009
La pista da sci che scende dal Redentore - 4 aprile 2009
Paline segnaletiche al Redentore - 4 aprile 2009
La grande statua del Redentore - 4 aprile 2009
L'arrivo dello skilift al Redentore - 4 aprile 2009
La statua del Redentore svetta sopra spettacolari cornici di neve - 4 aprile 2009
Un ingente manto nevoso ricopre il crinale tra il Redentore e il Saccarello - 4 aprile 2009
La cima del Saccarello vista dal Redentore - 4 aprile 2009
Il crinale e il Redentore dalla casermetta che si trova poco sotto la vetta del Saccarello - 4 aprile 2009
Il cippo sul Monte Saccarello - 4 aprile 2009
La Valle Roia e le Marittime dalla vetta del Saccarello - 4 aprile 2009
Un abbondante manto nevoso ricopre la sommità del Monte Saccarello - 4 aprile 2009
Panorama dal Saccarello verso il Redentore: sullo sfondo il Monte Frontè - 4 aprile 2009
Dentro la casermetta sotto la vetta del Saccarello - 4 aprile 2009
Il Rifugio Sanremo circondato da un mare di neve - 4 aprile 2009
Il Rifugio Sanremo - 4 aprile 2009
Scendendo dal Rifugio Sanremo verso Monesi - 4 aprile 2009
Paline segnaletiche al Passo di Garlenda: in alto il Monte Frontè - 22 aprile 2009
Il crinale tra il passo di Garlenda e il rifugio San Remo. Sullo sfondo, a destra dell'immagine, la cima Bertrand e la cima Missun - 22 aprile 2009
Il Rifugio Sanremo e, sullo sfondo, il Monte Saccarello - 22 aprile 2009
Il Rifugio Sanremo - 22 aprile 2009
Sul crinale innevato tra il Rifugio Sanremo (nella foto) e il Redentore - 22 aprile 2009
Sulla vetta del Cimonasso - 22 aprile 2009
Cornici di neve sul crinale presso il Redentore - 22 aprile 2009
Panorama verso nord dalla cima del Saccarello - 22 aprile 2009
La Bertrand fotografata dalla vetta del Monte Saccarello - 22 aprile 2009
Al colle San Bernardo di Mendatica - 24 ottobre 2009
La margheria Garlenda - 24 ottobre 2009
La valle Arroscia dalla dorsale che sale al Frontè - 24 ottobre 2009
Pascoli sul versante sud del Frontè - 24 ottobre 2009
Il Frontè - 24 ottobre 2009
Dal Marguareis al Pizzo d'Ormea dalla Cima Garlenda - 24 ottobre 2009
Le Alpi Marittime dalla Cima Garlenda - 24 ottobre 2009
Il Frontè dalla Cima Garlenda - 24 ottobre 2009
Il Passo Garlenda. Sullo sfondo il Toraggio - 24 ottobre 2009
In primo piano il Saccarello e sullo sfondo il monte Bego - dal Frontè il 24 ottobre 2009
Il rifugio San Remo dal Frontè - 24 ottobre 2009
Panorama dal Frontè sul Gelas, sull'Argentera e sul Matto - 24 ottobre 2009
Il Marguareis e Cima Pian Ballaur dal Frontè - 24 ottobre 2009
Il Bric Conoia e il Pizzo d'Ormea dal Frontè - 24 ottobre 2009
Fortificazioni al passo Frontè - 24 ottobre 2009
La statua della Madonna sul Frontè è stata spezzata da un fulmine la scorsa estate. Il busto è pecipitato sull'altare sottostante mentre la testa è stata cercata cespuglio per cespuglio e ritrovata a 700 metri dal basamento. Ha solo un graffio sulla guancia e le labbra scalfite - 24 ottobre 2009
La dorsale che scende al colle San Bernardo di Mendatica - 24 ottobre 2009
Al passo Frontè - 24 ottobre 2009
Il Mongioie, il Bric Conoia e il Pizzo d'Ormea salendo verso il Redentore - 27 dicembre 2009
La dorsale verso il Frontè dal Redentore - 27 dicembre 2009
Zoomata sul Mongioie e sul Bric Conoia dal Redentore - 27 dicembre 2009
L'Argentera e il Matto dal Redentore - 27 dicembre 2009
Il Monviso, la cima Bertrand e la cima Missun dal Redentore - 27 dicembre 2009
La vetta del Saccarello dal Redentore - 27 dicembre 2009
Il monte Bego dal Saccarello - 27 dicembre 2009
Il Gelas e l'Argentera dal Saccarello - 27 dicembre 2009
Il mare dal Saccarello - 27 dicembre 2009
Resti di casermette sotto la vetta del Saccarello - 27 dicembre 2009
La conca di Monesi dalla provinciale sotto la Colletta delle Salse - 31 marzo 2010
La malga Panizzi lungo l'itinerario di salita al rifugio Sanremo - 18 aprile 2010
Il passo di Garlenda dall'itinerario di salita al rifugio Sanremo - 18 aprile 2010
Il monte Frontè dall'itinerario di salita al rifugio Sanremo - 18 aprile 2010
In vista del rifugio Sanremo - 18 aprile 2010
Il rifugio Sanremo e il crinale verso il Frontè - 18 aprile 2010
Il crinale verso il Saccarello dal rifugio Sanremo - 18 aprile 2010
L'ex-stazione della dismessa seggiovia completamente ristrutturata - 18 aprile 2010
Passaggio caratteristico tra il rifugio Sanremo e il Redentore - 18 aprile 2010
Il dirupato versante meridionale tra rade nebbie - 18 aprile 2010
Il Redentore "sospeso" tra nebbie e cornici di neve - 18 aprile 2010
Le cime Bertrand e Missun dal Saccarello. Si nota la recente nevicata - 18 aprile 2010
Il Redentore a guardia dei precipizi innevati di fresco - 18 aprile 2010
Pieghe del manto nevoso nei pressi della Margheria Panizzi - 18 marzo 2011
Lungo l'itinerario che da Monesi sale al Rifugio Sanremo: in alto al centro il Passo Garlenda - 18 marzo 2011
Il Rifugio Sanremo con le Liguri sullo sfondo - 18 marzo 2011
Il Saccarello ed il Redentore fotografati dal crinale nei pressi del Rifugio Sanremo - 18 marzo 2011
Realdo (a sinistra) e Verdeggia (a destra) visti dalla dorsale nei pressi del Rifugio Sanremo - 18 marzo 2011
Lungo il crinale tra il Rifugio Sanremo ed il Redentore - 18 marzo 2011
Era l'anno 1900 quando Papa Leone XIII, durante la Messa della vigilia di Natale, dichiarò di voler celebrare l’arrivo del XX secolo dedicando il Novecento al Redentore. La sua iniziativa coinvolse tutte le regioni italiane che si fecero carico di individuare le vette montane che avrebbero accolto le statue, i monumenti o le gigantesche croci per rappresentare il Redentore. Così, dapprima in treno, poi con i carri trainati da buoi, ed infine a forza di braccia, questa gigantesca scultura del Cristo Redentore venne trasportata fin quassù. L'inaugurazione avvenne il 15 settembre 1901 ma, poichè i lavori non erano stati completati per tempo (mancava il piedistallo), la cerimonia venne ripetuta nel settembre dell'anno successivo innanzi a migliaia di fedeli. La statua, di dimensioni imponenti (complessivamente la parte bronzea e quella in muratura s'innalzano per 14 metri), è collocata a quota 2166 - 18 marzo 2011
Il tratto di crinale tra il Redentore e la cima del Monte Saccarello - 18 marzo 2011
La dorsale tra il Monte Frontè ed il Redentore fotografata dalla cima del Saccarello - 18 marzo 2011
I ruderi della casermetta sul Monte Saccarello. Qui, intorno al 1900, venne realizzata una batteria di artiglieria armata con quattro cannoni da 149 destinata a battere i valloni risalenti da Briga Marittima - 18 marzo 2011
Il cippo bianco in vetta al Saccarello, alto circa 4 metri, fu innalzato nel 1891 in ricordo di una pattuglia di alpini travolti da una valanga. Dal 10 febbraio 1947 si trova in territorio francese a sole poche decine di metri dalla linea di demarcazione tra i due stati che segue la sottostante strada militare - 18 marzo 2011
La zona di confine tra le provincie di Imperia (a sinistra) e di Cuneo (a destra). A mezzacosta si distingue la rotabile militare che collega Monesi di Triora al Colle di Tenda - 18 marzo 2011
Sulla pista da sci sopra Monesi di Triora - 18 marzo 2011
Salendo dalla Margheria Panizzi verso il Passo di Garlenda - 24 maggio 2012
Ruderi di una malga sotto il Passo di Garlenda - 24 maggio 2012
Sulla mulattiera ex-militare tra il Passo di Garlenda e il Monte Frontè - 24 maggio 2012
Il vertiginoso versante meridionale del Monte Frontè - 24 maggio 2012
La statua della Madonna sul Frontè: spezzata in due da un fulmine alcuni anni fa, è stata aggiustata e ricollocata al proprio posto - 24 maggio 2012
Panorama dal Frontè verso il Monte Saccarello: sullo sfondo le Alpi Marittime - 24 maggio 2012
La poderosa bastionata sud del Saccarello vista dal Rifugio Sanremo - 24 maggio 2012
Prati in fiore sopra Monesi - 24 maggio 2012
Salendo al Redentore tra distese di neve immacolata - 1 dicembre 2012
Provvidenziale traccia di scialpinisti nella salita al Redentore - 1 dicembre 2012
Il grande basamento in pietra che sorregge la Statua del Redentore - 1 dicembre 2012
Il crinale di spartiacque tra il Redentore e il Saccarello - 1 dicembre 2012
Paesaggio da favola dopo un’abbondante nevicata - 1 dicembre 2012
La finestra della casermetta sul Saccarello incornicia il panorama - 1 dicembre 2012
Il grande cippo bianco in vetta al Saccarello: innalzato nel 1891, fu posto a ricordo di una pattuglia di alpini travolti da una valanga - 1 dicembre 2012
Panorama dal Saccarello verso levante: sul crinale ammantato di neve svetta la Statua del Redentore - 1 dicembre 2012
Scendendo nel vallone tra il Redentore e la Cima Valletta della Punta - 1 dicembre 2012
Il cartello di confine delle due province (Imperia e Cuneo) quasi sepolto dalla neve - 29 marzo 2013
Ambiente suggestivo di alta montagna sul crinale tra il Redentore e il Saccarello - 29 marzo 2013
Innevamento eccezionale nei pressi della partenza dello skilift "Plateau" - 29 marzo 2013
La cresta innevata tra il Saccarello e il Frontè sotto un cielo plumbeo - 22 novembre 2013
Una delle riservette in caverna per i quattro cannoni installati nel 1900 sul Monte Saccarello - 22 novembre 2013
Ambiente glaciale sulla cima del Saccarello - 22 novembre 2013
Salendo da Monesi verso il Rifugio Sanremo in un candido scenario immacolato. In alto il Passo di Garlenda - 24 marzo 2014
Le dolci distese innevate che conducono al Rifugio Sanremo - 24 marzo 2014
Il Rifugio Sanremo tra giganteschi accumuli nevosi - 24 marzo 2014
Il Rifugio Sanremo a ridosso del crinale di spartiacque con il mare dorato sullo sfondo - 24 marzo 2014
Sul crinale tra il Rifugio Sanremo e il Redentore. In basso la Sella della Valletta con il rifugio privato La Terza “affondato” dalla neve - 24 marzo 2014
La stele in pietra del C.A.I. posta sotto la cima del Saccarello e dedicata alla “Fraternità montanara” - 24 marzo 2014
Sull’Alta Via tra il Colle San Bernardo di Mendatica e il Monte Frontè (in alto a sinistra): in primo piano la Cima Garlenda - 5 febbraio 2016
Il Rifugio Sanremo (a sinistra) e il Monte Saccarello fotografati dalla Cima Garlenda. A destra sullo sfondo il Bego - 5 febbraio 2016
La Cima Garlenda vista dal Passo Frontè - 5 febbraio 2016
Vista sul dirupato versante sud del Saccarello dal Passo Garlenda - 5 febbraio 2016
L’ampia e comoda mulattiera tra il Passo Garlenda e il Rifugio Sanremo - 5 febbraio 2016
Salendo dal Passo Garlenda lungo la cresta sud-occidentale del Frontè - 5 febbraio 2016
La grande statua della Madonna sul Monte Frontè, inaugurata nel luglio 1955, con lo sguardo rivolto verso la Valle Arroscia e Albenga. Il 27 giugno del 2009 venne colpita da un fulmine che la spaccò in tre pezzi: il busto, del peso di circa sette quintali, cadde ai suoi piedi e la testa rotolò a valle dove fu recuperata successivamente dagli abitanti di Mendatica. Per poter trasportare le parti, del peso complessivo di diciassette quintali, in un laboratorio attrezzato, i valligiani dovettero sistemare la grande mulattiera che scende fino alla galleria del Garezzo e poi, con un trattore, la trasportarono giù fino a Mendatica. Dall’agosto del 2011, dopo un lungo lavoro di restauro, la statua della Madonna è tornata a rivolgere il suo sguardo verso le valli sottostanti - 5 febbraio 2016
Panorama dal Frontè verso il Mongioie, il Conoia e il Pizzo d’Ormea, con la Cima Garlenda in primo piano - 5 febbraio 2016
Panorama dal Frontè sulla dorsale di spartiacque Arroscia-Argentina con il Monte Mònega a sinistra - 5 febbraio 2016
La grande statua della Madonna sul Monte Frontè, inaugurata nel luglio 1955, con lo sguardo rivolto verso la Valle Arroscia e Albenga. Il 27 giugno del 2009 venne colpita da un fulmine che la spaccò in tre pezzi: il busto, del peso di circa sette quintali, cadde ai suoi piedi e la testa rotolò a valle dove fu recuperata successivamente dagli abitanti di Mendatica. Per poter trasportare le parti, del peso complessivo di diciassette quintali, in un laboratorio attrezzato, i valligiani dovettero sistemare la grande mulattiera che scende fino alla galleria del Garezzo e poi, con un trattore, la trasportarono giù fino a Mendatica. Dall’agosto del 2011, dopo un lungo lavoro di restauro, la statua della Madonna è tornata a rivolgere il suo sguardo verso le valli sottostanti - 5 febbraio 2016
Ruderi di casermette militari al Passo Frontè, tra il Monte Frontè e la Cima Garlenda - 5 febbraio 2016
Scendendo dal Passo Frontè lungo sentiero che taglia in diagonale i ripidi pendii sud-orientali della Cima Garlenda e che sbuca sulla strada sterrata del Garezzo nei pressi delle Case Penna - 5 febbraio 2016
L’Alta Via dei Monti Liguri al Colle San Bernardo di Mendatica, punto di partenza per le escursioni al Monte Frontè - 5 febbraio 2016
Gli ampi e dolci pendii tra Malga Panizzi e il Rifugio Sanremo - 14 febbraio 2024
Il Redentore e il Saccarello visti dal Rifugio Sanremo - 14 febbraio 2024
L’ultimo tratto di cresta tra il Redentore e la cima del Saccarello - 14 febbraio 2024

 

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